Le attese non sono andate deluse, fitti sono stati gli incontri commerciali. Del resto se Madrid a inizio stagione è un momento perfetto per ragionare con i clienti sulla determinazione dei programmi, Berlino, avendo i dati sugli stock a gennaio, è un momento importante per impostare i programmi della seconda metà della stagione.
Il quadro commerciale
Con Kurt Ratschiller, direttore commerciale, affrontiamo la situazione di mercato. Ecco il suo contributo: "La campagna è partita con vendite nella media degli ultimi anni e da dicembre i mercati si dimostrano più dinamici. Abbiamo una situazione confortante in termini di stock in Europa e anche se la raccolta è sostenuta ci sono varietà come le Gala che ci hanno aperto spazi di mercato. Siamo ottimisti sulla seconda parte della stagione. Le quantità della nostra prima varietà, la Golden Delicious, sono inferiori all’anno scorso ed i calibri 80+ addirittura diventeranno rari. Cosmic Crisp® è partita bene appena adesso e le nuove varietà sono cavalli da battaglia per rispondere alle tendenze di consumo emergenti e infatti confermano trend di crescita.
"Mentre il mercato italiano, quello scandinavo e quello britannico registrano un andamento lineare - precisa Ratschiller -, in Germania le nostre aspettative si concentrano sulla seconda parte della stagione quando la richiesta dovrebbe aumentare in particolare per Kanzi® , Braebun e Jonagold. Buone aspettative anche in Spagna. Note piuttosto positive per l’India dove stiamo aumentando i volumi di Red Delicious, nonostante una maggiore presenza di altri player, con costi di logistica leggermente diminuiti malgrado Suez. Stiamo recuperando in Egitto, con valori in leggero aumento.
Per il biologico, la produzione è stabile, i prezzi sono buoni. Da due anni il bio migliora. Come VIP abbiamo spazio per sviluppare il mercato bio in Italia, che viene per noi al terzo posto dopo Germania e Scandinavia”.
Le sfide da affrontare
Gli incontri a Fruit Logistica hanno permesso di approfondire la riflessione sullo scenario generale delle mele. A questo proposito, ecco il contributo del direttore generale di VIP Martin Pinzger, presente a Berlino: “Ci muoviamo in un contesto globale e se il mercato ci sta dando ragione, è sulla produzione che dobbiamo concentrare la nostra attenzione perché è lì che si incontrano le sfide maggiori. Esse sono principalmente il clima, i costi, i fitofarmaci, l’ingresso dei giovani nel settore, con un rischio, come conseguenza, che per ora siamo riusciti ad evitare in Val Venosta, quello della riduzione delle superfici.
"Gli studi a livello europeo - riporta Pinzger - ci dicono che il punto di equilibrio per il mercato UE si colloca attorno agli 11 milioni di tonnellate (e una produzione massima di 11,4 milioni di tonnellate). Fortunatamente quest’anno siamo sotto, a 10,2 milioni, con 4 milioni circa di mele destinate all’industria e tra i 6 e i 7 milioni di mele per il consumo fresco. Da quattro anni anche la produzione mondiale è stabile.
"Vanno incrementati i consumi - incalza il direttore generale -, che in prospettiva potranno raggiungere in Europa, secondo stime UE, i 15 kg di mele pro-capite da qui al 2035 rispetto agli attuali 14 kg. Per noi le aspettative di crescita dei consumi sono progressivamente legate ad un ulteriore miglioramento del prodotto, anche se partiamo da una base già molto elevata, con l’incremento delle nuove varietà di qualità premium”.
I punti di forza
"Abbiamo la qualità - sottolinea Martin Pinzger - ma anche su altri fronti siamo meno penalizzati rispetto al quadro generale: abbiamo l’Alta Val Venosta dove ancora esistono margini di crescita delle superfici, possiamo offrire ai giovani valide opportunità all’interno di un sistema che protegge, possiamo mettere in campo migliori economie di scala grazie ad un processo mediamente di crescita delle dimensioni delle aziende. Inoltre, le mele d’importazione in Europa confermano ormai da un decennio un andamento in calo e da questo siamo avvantaggiati.
"La politica, le istituzioni devono tuttavia capire le criticità del nostro settore, a partire dagli indispensabili strumenti per fronteggiare le malattie delle piante nel pieno rispetto dell’ambiente, ma lo stesso settore deve crescere in termini di sistema, unendo le forze, facendo sintesi su tutte le questioni generali”, conclude il direttore generale di VIP.