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Le mele bio Val Venosta: una risposta concreta al cambiamento climatico

Il cambiamento climatico rappresenta una delle maggiori sfide del nostro tempo, in particolare nell’arco alpino dove gli effetti sono più pesanti e rapidi rispetto ad altre aree in Italia.

Uno scenario in continua evoluzione, caratterizzato da fenomeni sempre più estremi, come spiega Christian Gamper, responsabile della qualità per il bio di VIP: “Dal 2017 continuano a registrarsi problematiche relative all’alternanza delle produzioni con rese sempre più variabili, così come alla presenza dell’afide lanigero e a fioriture precoci spesso seguite da gelate tardive”.

Si tratta di una serie di eventi significativi per i quali è necessario reagire e prepararsi. Il riferimento è ai programmi di ricerca del Centro di sperimentazione Laimburg e il consorzio innovazione varietale Alto Adige, con il quale VIP, l’Associazione Ortofrutticola della Val Venosta, collabora da anni per la selezione di varietà sempre più tolleranti a parassiti, malattie fungine e climi caldi. “Grazie a questo lavoro di ricerca, già oggi il 30% delle nostre varietà biologiche, come Topaz, Bonita, SQ159-Natyra® e Pinova, sono già tolleranti alla ticchiolatura”. Non solo breeding: negli ultimi tempi ci si è concentrati anche sullo studio di nuovi portinnesti come soluzione alle sfide da affrontare. In generale, una buona sperimentazione diventerà un fattore importante.
Innovazione in campo e in magazzino
“E se da una parte guardiamo al futuro, dall’altra agiamo nel presente,” sottolinea Gamper. “Molti meleti bio sono dotati di irrigazione antigelo e coperti da reti antigrandine, strutture che possono assumere anche funzione ombreggiante per riparare i meleti dal sole estivo”.

La professionalità e l’elevata specializzazione dei soci produttori in campo, inoltre, sono completate e valorizzate in fase di lavorazione attraverso l’implementazione di tecnologie quali il trattamento con acqua calda, per ridurre la marcescenza in magazzino, e gli impianti di lavaggio del prodotto, per minimizzare i difetti durante lo stoccaggio.

I risultati del raccolto 2024
Nonostante le difficoltà, la raccolta 2024 delle mele bio in Val Venosta si è chiusa positivamente. “Il volume si attesta al 94% rispetto all'anno precedente; il prodotto è stabile, con una durezza addirittura superiore a quella dello scorso anno e un grado zuccherino perfettamente nella media. Tutti segnali che confermano la bontà del nostro lavoro e la direzione giusta intrapresa”.

In particolare: la campagna produttiva vede la Gala bio come principale varietà, con 16.000 tonnellate di prodotto. Segue la Pinova con circa 8.000 tonnellate, la mela Club Bonita che ha raggiunto le 4.000 tonnellate e Topaz con 2000 tonnellate. Stagione più difficile per la Golden Delicious, che con 5.400 tonnellate ha dimezzato i volumi rispetto al 2023 a causa dei fenomeni atmosferici straordinari che hanno colpito i frutteti in primavera, con umidità e freddo, e in fase di raccolta con pioggia e forte vento.

“L'obiettivo di VIP - conclude Gamper -, rimane chiaro: confermarsi leader nel settore delle mele bio in UE, garantendo al contempo i giusti ritorni ai soci produttori. La cooperativa dimostra che la resilienza e l'innovazione possono trasformare i rischi legati al climate change in opportunità di crescita, dove la professionalità di ogni singolo socio diventa un tassello fondamentale di un grande ingranaggio”.
 

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