La burrata con fragole Val Venosta al balsamico è ideale come piatto unico o antipasto, perfetto per sorprendere i vostri ospiti con un'esplosione di sapori contrastanti. Fresco e raffinato, questo piatto combina la cremosità della burrata alla dolcezza delle fragole di montagna. L’aceto balsamico conferisce una nota acidula donando equilibrio e carattere al piatto. Semplice da preparare, ideale per aggiungere nuovi sapori e colori alla tavola dell’estate.
29 min.
facile
Ingredienti
per 4 persone
per le fragole 350 g fragole Val Venosta 5 cucchiai aceto balsamico 1 cucchiaio miele q.b. sale q.b. pepe
inoltre 4 burrate (da 120 g l’una) q.b. olio extravergine di oliva q.b. foglie di basilico
Per le fragole Lavate e asciugate le fragole, eliminate il picciolo e tagliate ogni fragola in quattro spicchi. Mettete l’aceto balsamico in un pentolino insieme al miele e a un pizzico di sale. Portate a ebollizione mescolando e fate bollire a fuoco vivo, sempre mescolando, per 1-2 minuti, fino a quando il tutto si sarà addensato. Aggiungete le fragole e mescolate. Riportate a ebollizione e lasciate bollire per un minuto mescolando. Poi togliete dal fuoco e lasciate riposare per una decina di minuti.
Ultimazione Nel frattempo, preparate un vassoio con le burrate aperte a metà, con l’aiuto delle mani. Aggiungete quindi 2 cucchiai di fragole al balsamico su ogni burrata, condite con un filo di olio extravergine di oliva e delle foglie di basilico fresco e servite.
Suggerimenti Potete servire le burrate sia con le fragole tiepide, che con le fragole fredde. Volendo potete servire il tutto con delle fette di pane tostato.
Ricetta di Julia Morat
Passione Cooking
Altoatesina doc, ovvero italiana di madrelingua tedesca come le piace definirsi, Julia ama cimentarsi nella rivisitazione di ricette di famiglia di mamma Reinhild e nonna Imma, arricchendole con qualche elemento innovativo e internazionale. Julia lo ammette, per quanto si rilassi ai fornelli, se c’è una cosa che non le riesce tanto bene è seguire le ricette. In cucina ama osare, sperimentare, accostare, ma l’ingrediente che proprio non manca mai nelle sue creazioni è il sorriso.
La storia della mela, si sa, inizia nel giardino dell’Eden. Da allora il frutto “proibito” non ha perso nulla della sua forza attrattiva. Invitante da mordere, squisita da gustare ma anche toccasana per la salute, come sanno da sempre i contadini venostani prima ancora che venisse coniato il motto “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Ecco perché ogni giorno si impegnano al massimo per darci i migliori frutti possibili.